La formazione della 107 con gli Snodi formativi territoriali

education 2.0di Arturo Marcello Allega
Il punto critico, in questa “grande offensiva formativa”, è nell’idea di formare tutto il personale, per tipologia e per numero, e quindi l’ambizione di una “formazione di sistema”.
Non ci sono stati criteri di priorità nella scelta dei docenti da formare, pertanto la maggior parte dei corsi è destinata ad ultra 60enni che tra pochi anni (nonostante la Fornero) andranno in pensione (e quindi oggi poco motivati all’ennesima formazione).

I contenuti della formazione sono appiattiti sulla “scuola augmented” o sul versante metodologico, poco o nulla sulla questione dei contenuti didattici e dei loro bisogni epistemologici. Come se l’evoluzione del sistema scolastico dipendesse dai suoi aggiornamenti tecnologici (l’hanno capito tutti, ormai, questo punto, almeno nelle scuole). Ma, anche se fosse, ricordiamo che una didattica digitale ha bisogno di una struttura di tecnologie e di impiantistica che l’Italia non ha e che i recenti e miseri finanziamenti PON poco possono da questo punto di vista (ovviamente una rivoluzione strutturale implica oggi la volontà degli imperi industriali e finanziari di partecipare alla trasformazione e non un governo che per quanto traffichino si limiti alle briciole – la scuola è la spina dorsale di un paese e per questo è un costo e deve essere un costo calcolato e voluto).

Basti pensare a quel Liceo che installate le sue bellissime 20 LIM (lavagne interattive) è rimasto al buio perché, una volta accese, l’impianto elettrico non ha retto il carico.

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