Alternanza scuola-lavoro: uno studente su due la fa in classe

Corriere della Seradi Antonella De Gregorio
Se la «scuolalavoro» si fa in classe, l’esercizio è soprattutto di fantasia. Gli studenti non respirano aria di azienda, ritmi da ufficio, ruoli e mansioni. Restano tra i banchi e «simulano» un’attività imprenditoriale. Meglio che niente? Forse, ma non era questo l’obiettivo di uno dei punti forti della riforma. E invece, l’Alternanza, pensata per portare la cultura d’impresa dentro gli istituti, è partita a singhiozzo.

In assoluto, ai liceali va un po’ peggio che agli altri: dei ragazzi del liceo che invece hanno partecipato al progetto, più della metà dice di averlo svolto interamente a scuola (55%) senza recarsi presso l’azienda, percentuali più basse ma comunque notevoli tra gli studenti dei tecnici (42%) e dei professionali (43%). Se lo scopo dell’alternanza scuola – lavoro è quella di «incrementare le opportunità di lavoro degli studenti», l’obiettivo è stato raggiunto solo parzialmente.

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