Rientro a scuola con metà studenti in aula e metà a casa, il capo della task force: «È solo uno scenario iniziale»

Il professor Patrizio Bianchi, capo della task force del Miur, è intervenuto sul tema delle modalità di ripresa della scuola illustrate dalla ministra Azzolina e sulla proposta della «didattica mista», in parte in aula e in parte da remoto.

Rientro a scuola con metà studenti in aula e metà a casa, il capo della task force: «È solo uno scenario iniziale»

«Ma questo scenario, spiega il professor Patrizio Bianchi – è solo un punto di partenza, sul quale si sta lavorando e che potrebbe subire variazioni che andranno attentamente soppesate», giacché «riguardano sia bambini di prima elementare sia maturandi».

«L’emergenza Covid-19 ha evidenziato tutta una serie di problemi che nella scuola italiana c’erano già da anni», spiega il professor Bianchi. «Sono dieci anni che diciamo che la dimensione ideale di una classe è di 10-12 bambini, per superare quelle che, con un’espressione che io odio, vengono chiamate le “classi pollaio”» – ha sottolineato il capo della task force ministeriale. «Questa può essere un’occasione, ci sono tante sperimentazioni, anche per provare ad andare oltre le classi», ha ribadito. I problemi infatti non sono pochi, a partire dall’edilizia scolastica, che attualmente ben poco si concilia con le norme di distanziamento sociale da mantenere per evitare il possibile contagio tra gli studenti e gli insegnanti. Questo tema, spiega Bianchi, «andrà affrontato con uno sguardo pluriennale».

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 domenica 3 Maggio - 2020
Scuola
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