UNA LETTERA: «SCIOPERI A SCUOLA? NON SIAMO MICA IN FABBRICA!»

Famiglia Cristiana
di Maria Gallelli
Scrive un’insegnante: «Mi chiedo se in ambito scolastico sia corretto far sentire la propria voce con lo sciopero. Uno strumento che è nato nelle fabbriche, dove è efficace perché colpisce il datore di lavoro. Ma quando invece a farne le spese sono alunni e famiglie…»

Per cui, mentre il ministero può fare orecchie da mercante, noi scioperando priviamo gli studenti del diritto all’istruzione, sacrosanto quanto quello a protestare quando le cose non funzionano.
Non sarebbe ora di trovare metodi meno dannosi e più efficaci per tutelare sia il diritto degli insegnanti di dissentire con le scelte del governo, sia quello degli alunni di non perdere giorni di lezione?

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