Gli accumulatori digitali

I ricercatori parlano di «digital hoarding», ovvero accaparramento digitale, che sarebbe «l’incapacità di scartare o gestire efficacemente il contenuto digitale, portando alla confusione, ma anche a relazioni tese con familiari, amici, colleghi e superiori, fino a compromettere lavoro e rapporti».
I sintomi: «Disturbo dell’attenzione, della memoria, carenza nelle capacità decisionali, tristezza, ansia, irritazione».
Ne soffrirebbero soprattutto giovani fra i 20 e i 30 anni, nell’età di passaggio in cui sono chiamati a nuove responsabilità e a vivere nuove criticità, e colpirebbe di più le donne.

Corriere della Sera

Succede, poi, che quando cerchi qualcosa, che sia una foto, una email o un WhatsApp, non lo trovi. Conservare tutto equivale a non trovare niente. Succede che una foto speciale finisca perduta fra mille insignificanti, seppellendo l’unicità di quel ricordo.
Certi pazienti, al culmine di una crisi da digital hoarding, dice il dottor Giovannelli, arrivano alla «distruzione catartica di archivi».
Gesti di cui poi ci si pente, aggiungendo frustrazione a frustrazione.

(illustrazione di Alberto Ruggieri per il Corriere della Sera)

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