Maturità 2019: l’orale diventa un quizzone con le buste, come in tv. Al peggio non c’è mai fine

Nessun allievo, inoltre, neanche il migliore, è ugualmente preparato su tutto il programma svolto, anche semplicemente perché alcuni argomenti lo motiveranno di più e altri di meno, pur avendo le medesime “competenze”.

Cosa accadrà se sarà sfortunato ed estrarrà la busta peggiore, quella con l’unico argomento che non ha amato?
E se qualcuno, per timidezza, paura, o anche solo per impreparazione, resterà muto, a norma di decreto sarà perduto.

Cosa c’è di educativo in tutto ciò, nel lasciare alla sorte di decidere i risultati finali di un percorso quinquennale di studi?
I nostri allievi certo ci devono rispetto, ma noi lo dobbiamo a loro, alle loro aspettative, ai loro sforzi, al loro bisogno di affrontare la prima vera prova della loro vita da adulti con la certezza che sarà concesso loro di gareggiare alla pari, non solo con gli altri, ma anche con se stessi.

Maturità 2019: l'orale diventa un quizzone con le buste, come in tv. Al peggio non c'è mai fine

Facciamo così, amici del Miur, diteci che avete scherzato, che se ne riparlerà l’anno venturo. Lasciate tutto com’era, forse non era il meglio, ma certamente era meglio di quest’incubo inutile e goffo in cui avete deciso di precipitare allievi e docenti della scuola italiana.

Già siamo pagati peggio del peggio, lasciateci almeno la dignità di fare il nostro lavoro come va fatto.

Il Fatto Quotidiano

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 mercoledì 23 Gennaio - 2019
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