Il caos della nuova maturità, raccontato da una professoressa

Cambiano i punteggi, le tipologie testuali della prima prova, la struttura e le materie coinvolte nella seconda prova, la struttura e le modalità del colloquio (ed è stata abolita la tanto temuta terza prova). Niente di nuovo sotto il sole, si penserà.
Certamente, ma quello che è anomalo è il fatto che questo cambiamento vada a regime coinvolgendo le classi quinte di quest’anno scolastico, senza che si conoscano ancora tanti dettagli operativi, anche fondamentali.

Il caos della nuova maturità, raccontato da una professoressa

Mettetevi al posto dei nostri studenti: per cinque anni siete stati accompagnati, con la gradualità del caso, ad acquisire quelle conoscenze e a impadronirvi di tecniche e abilità che sarebbero state testate all’esame di stato, poi un colpo di vento scompiglia le carte a un soffio dalla maturità, aggiungendo all’incertezza della prova una dose di impreparazione che non accenna a diminuire.

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Già, la valutazione, un problema non secondario, perché non è detto che il voto degli esami di stato non abbia conseguenze sulla vita dei nostri ragazzi.
Ci sono percorsi universitari di eccellenza che filtrano proprio sulla base del voto, concorsi nei quali questa valutazione ha un suo peso e, comunque, si tratta di una prima voce nel breve curriculum che può avere un ragazzo di 18-19 anni.
Valutare è una responsabilità seria e il lato oscuro di questa riforma è proprio il nodo della valutazione.

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 giovedì 28 Febbraio - 2019
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