Always on: le insidie del web 2.0

Il Garante della Privacy, già nel 2014 (sembra un’eternità), aveva visto lungo: “Non esistono più barriere tra la vita digitale e quella reale, quello che succede on-line sempre più spesso ha impatto fuori da Internet, nella vita di tutti i giorni e nei rapporti con gli altri.
Proprio per questo nel mondo di Internet è necessario non perdere mai di vista il corretto rapporto tra le nuove forme di comunicazione sociale e la tutela della propria dignità e di quella degli altri.

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I termini mondo digitale e cittadinanza digitale (si pensi ad esempio ai finanziamenti del Fondo Sociale Europeo) sono diventati ormai di uso comune, ma c’è un errore di fondo: il mondo è diventato univoco (senza aggettivi) e lo stesso vale per la cittadinanza, in quanto la rete sta modificando innumerevoli aspetti della vita di tutti i giorni.

Siamo ormai Cittadini di una società che dipende senza compromessi dal digitale e ciò riguarda tutti, non solo docenti e studenti.
In tal senso, i comportamenti, e le relative conseguenze acuite dalle tecnologie, aumentano i rischi di essere travolti da queste continue trasformazioni, a cui spesso non si riesce a stare dietro in modo razionale e consapevole.

Ed ecco il motivo per cui si propone un glossario di comportamenti (a volte criminali, altre volte semplicemente devianti) : rendere meno vulnerabile ognuno di noi, esperto o neofita non ha importanza, dalle insidie insite in questo prodigioso strumento.

Ma non vuole rappresentare assolutamente una demonizzazione di Internet o dei social media.
E’ come se si volesse incolpare il motore a scoppio degli incidenti d’auto o prendersela con l’inventore della schedina perché esiste la ludopatia.

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